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La crociata contro il marmo è un danno per il territorio

Comunicato Stampa

 

COMUNICATO STAMPA

LA CROCIATA CONTRO IL MARMO E’

UN DANNO PER IL TERRITORIO

Come era presumibile, alla vigilia del pronunciamento della Corte Costituzionale, sul controverso tema dei “beni estimati”, da cui dipenderà il futuro di una larga fascia dell’economia toscana, è partita l’ennesima crociata contro le cave, composta da un variegato quanto confuso raggruppamento di ”soggetti”, che invocano un profondo cambio dell’attuale modello di sviluppo .

Sembra davvero di essere da un’altra parte del mondo! Infatti, la terminologia usata dal  raggruppamento, ricorda logori slogan degli anni passati, plausibili per una cineteca ma non certamente per i tempi che corrono. Ma come!?!! Da ogni parte si richiama la necessità di arginare la deindustrializzane dei territori e la conseguente emorragia di posti di lavoro. Le Istituzioni locali e regionali si battono per ottenere il riconoscimento anche per Massa Carrara di “area di crisi industriale complessa” o quantomeno l’ottenimento dell’ammissibilità agli incentivi per nuovi investimenti, per supportare il possibile rilancio anche del nostro territorio, e questi soggetti vanno cianciando di “sfruttamento, mercificazione del marmo, rischi apocalittici” di ogni genere, ed altre amenità.

Non sono bastate le crociate degli anni bui, quando per ogni nuovo investimento - che si trattasse di infrastrutture (autostrade, ferrovie, escavi portuali ecc) o di impianti industriali - si organizzavano sistematicamente bombardamenti mediatici. Il risultato di quelle iniziative di retroguardia, che spesso celavano rendite di posizione più o meno ”paesaggistiche”, comportò l’avvio di una deindustrializzazione di cui stiamo pagando ancora le conseguenze!!

Gli Imprenditori del marmo e di tutti gli altri comparti produttivi rivendicano con forza i propri investimenti e le rispettive attività, nel marmo, nel porto, nel manifatturiero, nei servizi e giudicano gravemente offensive, anche verso i lavoratori interessati, le affermazioni vaneggianti contenute nell’ appello di quei soggetti ed organizzazioni che vorrebbero azzerare il comparto delle attività estrattive.

Gli Imprenditori del territorio si stanno impegnando responsabilmente per il consolidamento e lo sviluppo delle attività esistenti, avendo particolare cura alla sostenibilità ambientale, come dimostrano i progetti delle iniziative messe in campo per il miglioramento continuo dell’attività estrattiva e dei settori collegati, a seguito dei costruttivi rapporti istituzionali intrattenuti con la Regione e le altre Istituzioni.

Simili prese di posizione, ispirate unicamente dall’avversione ideologica contro gli investimenti e l’occupazione industriale, sono oltretutto un grave danno all’immagine di tutto il territorio. Non è possibile, infatti, chiedere Accordi di Programma per la reindustrializzazione ed allo stesso tempo sparare sentenze stralunate, nel dichiarato quanto irresponsabile tentativo di influenzare i pronunciamenti di autorevoli sedi istituzionali, richiamando la necessità di un improbabile e non meglio identificato modello di sviluppo alternativo. Stiano certi tutti coloro che ripropongono queste polemiche strumentali, che gli Imprenditori proseguiranno con il loro impegno e la loro responsabilità sociale difendendo con determinazione le proprie attività insieme al patrimonio di conoscenze e professionalità dei lavoratori del marmo, che rappresentano un patrimonio, ampiamente riconosciuto anche a livello nazionale.

 

9 settembre 2016


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